A proposito di uva fragola
L’uva fragola, o uva Isabella, si dice sia arrivata in Europa dall’America, come dono da Colombo alla regina Isabella di Castiglia. Per certo, si sa che l’uva fragola arrivò dall’America a inizio 800, quando ci fu in Europa un attacco di filossera, che distruggeva le viti. L’uva americana era invece resistente a questa, come ad altre malattie della vite, oltre che al freddo. Fu quindi usata come portinnesto per le viti europee.
Una volta si utilizzava anche per produrre il Fragolino, che io ho provato una sola volta, da ragazza, nella cantina di una persona che lo faceva per sé. E devo dire che lo trovai divertente: non certo un vino da pasto, ma per un “sfizio”, era gradevole. Non mi è mai più capitato. Dal 1931, la produzione di questo vino ad uso commerciale non è consentita, perché nella fermentazione – imprescindibile per la vinificazione- si verifica una concentrazione di metanolo. Alcuni sostengono che la motivazione principale del divieto di produzione del Fragolino riguardi più la salvaguardia dei nostri vini e vigneti che la salute, argomentando che altrimenti ne sarebbe stata vietata anche la produzione non commerciale.
Quello che è chiaro è che l’uva fragola in sé è ricca di vitamine A, B, C e di sali minerali e non ha alcun problema di metanolo/tannini, mentre potrebbe averne nel processo di fermentazione per il vino.
Infatti noi la usiamo per fare delle ottime confetture dal dolce profumo.