Il cambiamento climatico è ormai palese. Gli articoli dei quotidiani riportano con frequenza sempre maggiore, angoscianti catastrofi generate dal clima.
Per chi vive la campagna nella nostra zona, la siccità è diventata un ospite indesiderato che ci visita troppo spesso: piove sempre più di rado, e quando piove capita che le nuvole rovescino una quantità di acqua pazzesca, in un tempo molto breve.
Per approfittare di questo tipo di piogge è necessario avere delle grandi cisterne da riempire con l’acqua piovana e aumentare il più possibile l’assorbimento di acqua da parte del suolo: quando l’acqua arriva con forza su un terreno arido, scivola via senza venir assorbita, e porta con sè a valle l’humus, impoverendo il suolo e formando, nelle depressioni anche lievi, dei canaloni che allontanano l’acqua dal campo.
Nel podere, da sempre, esiste una cisterna di raccolta dell’acqua piovana dai tetti. Avevamo anche una piscina abbastanza grande.
Quest’anno, abbiamo deciso di dividere l’originaria piscina, lasciandone un terzo per la balneazione e destinandone due terzi, coperti, alla raccolta dell’acqua piovana.
Abbiamo inoltre cominciato a lavorare sui campi, creando delle curve di livello, per favorire l’assorbimento di acqua da parte del suolo.
Si tratta di tracciare le isoipse, cioé i punti del campo che hanno la medesima altitudine, unirli e creare dei piccoli canali, come livelle ad acqua, che accolgano la pioggia e la facciano penetrare nell’intera ( o almeno questo è l’obiettivo) superficie del campo. Questo, da un lato consente di reidratare il terreno e favorire la creazione di humus, con il proliferare di batteri e funghi positivi; dall’altro rallenta l’impeto dell’acqua, frazionandone la superficie di scorrimento.
Dopo questo, il lavoro si può rendere più efficace con nuove piantumazioni, soprattutto nei punti di maggior pendenza, e pacciamature, per ridurre l’evaporazione e l’idratazione del terreno e la formazione di humus.